domenica 2 giugno 2019

Si riparte da zero. Si ricomincia da un galantuomo


Il 9 giugno si riparte da zero. Il ballottaggio è una sfida a sé. Vedete, ci sono tanti motivi per preferire Pippo Cavaliere a ciò che c'era prima. Il primo è la persona: Pippo Cavaliere è una persona mite, un professionista stimato in tutta Italia, un galantuomo. Il secondo consiste in un dato: il secondo mandato, quello a cui sarebbe chiamato Landella nel caso vincesse, è quasi sempre peggiore del primo. Il sindaco uscente non è il peggiore tra quelli della sua compagine, poiché c'è chi ha fatto ed è pronto a fare peggio di quanto si possa immaginare dopo cinque anni di litigi, con una maggioranza sempre spaccata alla ricerca di poltrone e visibilità. Pippo Cavaliere è un cambio di orizzonte. Costruire un nuovo patto con i cittadini è possibile. Scrivere una nuova pagina nella storia di Foggia è doveroso e necessario. Ce ne sono almeno 3 di PUNTO PRIMO: restituire ai foggiani una città più vivibile, pulita, illuminata, con strade riparate e marciapiedi agibili; favorire lo sviluppo sociale ed economico della città puntando sull'ampliamento della zona ASI, incentivi al commercio e alla zona artigianale; un nuovo passo nelle politiche sociali, con servizi, strutture e progetti che diano una mano ai foggiani che ne hanno bisogno, e sono sempre di più. Chi vorrebbe vedersi riconfermata la poltrona, in questi giorni, sta riempiendo la città di bugie, cercando di infangare l'avversario. Vogliono distrarci, farci dimenticare ciò che abbiamo sotto il naso e davanti agli occhi ogni giorno: una grande e bella città offesa dall'incuria e dal degrado di cinque anni di completo disinteresse e abbandono. Costruiamo una nuova città. Ricominciamo dall'abc. Realizziamo il cambiamento partendo semplicemente dalle cose che balzano agli occhi. Ricominciamo dalle scuole, soprattutto da quelle in cui non hanno investito un solo euro (quanti soldi sperperati in feste e festicciole?) per la manutenzione degli impianti di riscaldamento, la sicurezza e l'adeguamento delle strutture. Ricominciamo dalla cura della città, dalla raccolta dei rifiuti, dalla pubblica illuminazione, i parchi, le strade, i marciapiedi, i servizi del trasporto pubblico.  

Viale Colombo. La lunga strada verso casa


Sotto il tappeto degli insulti agli avversari e delle false notizie, cercano di nasconderci una Foggia in rovina che abbiamo ogni giorno sotto il naso, davanti agli occhi. Chi conosce la città sa cos'è Viale Colombo. E' una delle vie più vive della città, con decine di attività commerciali, negozi di frutta e verdura, bar, ferramenta, alimentari. Al contrario di altre zone, qui di locali sfitti ce ne sono davvero pochi, per fortuna. Molti amici mi hanno raccontato di come, in questa zona, ci sia stato un forte ricambio generazionale: complice il crollo del valore degli immobili, molte giovani coppie hanno acquistato qui la loro casa. Naturalmente, continuano a esserci anche molti anziani, tra i quali tante insegnanti, molti docenti, impiegati e professionisti in pensione. Viale Colombo è un esempio, purtroppo, di quanto anche il centro cittadino sia stato lasciato all'incuria e all'abbandono non solo dal sindaco Franco Landella ma, soprattutto, dai suoi assessori, da una "squadra" di giunta che in questi anni ha perso tempo in continui litigi, divisioni, minacce di dimissioni, distinguo. Un teatrino squallido per amore della poltrona. "La lunga strada verso casa" di chi abita in Viale Colombo è costellata di marciapiedi in dissesto, sfasciati, pericolosi per gli anziani e i bambini, difficilmente percorribili per chi è costretto a muoversi in carrozzina o per i genitori che portano i propri piccoli nei passeggini. Nei pressi di uno degli ingressi del complesso di San Pio X, quello che affaccia su Viale Colombo, c'è una sorta di "isola ecologica" che però di ecologico non ha nulla. Gran parte del marciapiede, in questo punto, è costantemente occupato da rifiuti di ogni tipo. Da giorni e giorni, c'è un bel mucchio di rami buttati lì, abbandonati, col rischio che qualcuno inciampandosi si faccia male. E poi vetri, decine e decine di cartoni, pezzi di marciapiedi, sedie, rifiuti di ogni tipo. Non c'è cura della città. Se ne sono fregati fino ad ora, e sono passati cinque anni, figuriamoci se saranno riconfermati per un secondo mandato quanto se ne fregheranno di restituire alle vie del centro e alle periferie, al cuore della città e alle borgate, quel poco di cura che farebbe rifiorire Foggia. E' da queste cose che dobbiamo ricominciare, con Pippo Cavaliere. Ricominciare dalle piccole cose che rivestono, però, una enorme importanza. Riparare i marciapiedi, sistemare le strade, dare sicurezza alle persone che camminano per strada e rischiano di farsi male o di dover rinunciare ad attraversare la città, e questo succede soprattutto a chi è in carrozzina e ai genitori che portano i loro bambini nei passeggini. Ricominciamo a restituire la città ai foggiani. Tutta la città, non solo un pezzo di isola pedonale desertificata.