mercoledì 29 maggio 2019

Caro Landella hai fatto solo passerelle al Giordano e allo stadio, la povera gente te la sei dimenticata


Landella ha tradito la Foggia più popolare. Gli ha regalato soltanto illusioni. Mentre lui e la sua corte facevano passerella al Teatro Giordano, ben vestiti e sorridenti in mezzo a 400 fortunati che possono permettersi una bella serata teatrale, il resto di Foggia continuava a vivere i problemi e i drammi di tutti i giorni. I problemi di chi non ha una casa e fatica a pagare il fitto. I problemi di chi un tetto sulla testa ce l'ha, ma è una baracca in cemento e lamiera. E, per raggiungere quel "tetto e lamiera", deve anche fare attenzione a dove mette i piedi e a dove passano le ruote della sua auto, altrimenti ti fai male o spacchi la macchina. Anche questa è Foggia. Una città che spesso, suo malgrado, si fa prendere in giro. Landella fa finta di essere "uno di noi", ma nessuno di noi fa passerelle al teatro una sera si e l'altra pure, per poi dire "io si che vi capisco". No, Landella questa città la capisce solo per il proprio tornaconto. Gli altri se li ricorda sotto elezioni. Quelli che stanno al buio da anni. Quelli che dalle politiche sociali non hanno avuto alcuna risposta. Quelli che un lavoro non ce l'hanno perché di santi in Paradiso ce ne sono pochi e di opportunità create dalla buona politica manco a parlarne. Solo promesse. Promesse e scuse: "La colpa è di chi c'era prima", dice Landella da più di cinque anni, come un disco rotto. Dovesse vincere, continuerà come ha fatto sempre: la colpa è degli altri, gli ultimi restano ultimi, lui e chi gli sta accanto fa passerella al Giordano. Cinque anni fa eri stato eletto per dare risposte, caro Landella, non per fare le passerelle al Teatro Giordano e in tribuna d'onore allo Stadio. Foggia è una città dove si vive meglio? No, però al Giordano chi se lo può permettere ci sta da Re. 

mercoledì 22 maggio 2019

Foggia umiliata all'ultimo posto in Italia. Ora Landella mandiamolo a casa


FOGGIA E' ALL'ULTIMO POSTO ASSOLUTO, TRA I CAPOLUOGHI D'ITALIA, PER EFFICIENZA AMMINISTRATIVA E LIVELLO DEI SERVIZI PUBBLICI. 

No, non lo dico io. Lo certifica l'Osservatorio Conti Pubblici Italiani dell'Università Sacro Cuore di Milano. La notizia è apparsa oggi su tutti i maggiori quotidiani nazionali. "Quindi Landella torna a casa", si potrebbe dire parafrasando una canzone molto conosciuta. Foggia è una grande città. Il governo cittadino degli ultimi cinque anni non è degno di una grande città. Chi ancora si ostina a difendere Landella, non si sa per quale motivo (o forse si sa troppo bene...), tenta di addossare le responsabilità di questo disastro ad altri oppure a minimizzare, a cambiare discorso. E' una vergogna! Landella aveva promesso mari e monti, e ancora continua a fare promesse, ma è stato capace soltanto di spendere milioni di euro in passerelle, spettacolini e palloncini.  Guardiamoci attorno: la città è abbandonata, senza una pubblica illuminazione adeguata, con marciapiedi sporchi e in dissesto, strade disastrose, rifiuti ovunque, degrado, dal centro alla periferia. Voltiamo pagina. Il 9 giugno diamo una nuova e migliore opportunità a Foggia. Votiamo per Pippo Cavaliere sindaco. Una persona onesta e competente. Un uomo che, con la Fondazione Buon Samaritano, ha aiutato centinaia di famiglie a uscire dall'incubo criminale dell'usura. Astenersi o votare ancora una volta per Landella significa mettere una croce sulla città almeno per altri 5 anni. Foggia non merita di finire così male. Andiamo a votare e mandiamolo a casa. 

LA NOTIZIA: https://www.repubblica.it/economia/2019/05/22/news/osservatorio_cottarelli_ecco_i_comuni-226878027/?ref=RHPPLF-BH-I226879659-C4-P5-S1.4-T1 

lunedì 20 maggio 2019

Diamo a Foggia un'altra possibilità


Lo scorso 6 febbraio ho compiuto 60 anni. Sono nato a Foggia, la città che amo e in cui vivo. Sono sposato, ho due figli e una bella famiglia di cui sono orgoglioso. Lavoro da una vita, sono dipendente regionale presso l'Ispettorato Provinciale dell'Agricoltura di Foggia. Amo il mio lavoro, perché mi mette a contatto quotidiano con la mia terra e con gli agricoltori, il patrimonio migliore di questa provincia.

LA POLITICA. 
Ho sempre fatto politica e sono sempre stato dalla stessa parte, quella della gloriosa tradizione del socialismo italiano e dei suoi ideali: la difesa e la valorizzazione del lavoro, delle lavoratrici e dei lavoratori. Ho iniziato come consigliere della Circoscrizione "Ferrovia" del Comune di Foggia. Sono stato consigliere comunale e presidente del Consiglio comunale della nostra città. Ho avuto l'onore e l'onere di svolgere il ruolo di consigliere provinciale e di assessore al Turismo e allo Sport della Provincia di Foggia. Per l'Ente Provincia, sono stato anche assessore alle Risorse Umane. Dal 2005 al 2010, sono stato consigliere regionale e presidente del Gruppo consiliare dello SDI, il partito dei Socialisti Democratici Italiani. Nel 2010, sono stato rieletto al Consiglio regionale della Puglia e, come presidente della prima Commissione consiliare mi sono occupato di Programmazione, Bilancio, Finanze e Tributi. Sono stato componente della quarta Commissione, occupandomi di industria, commercio, agricoltura, artigianato e turismo.

IL LAVORO, LE MIE PROPOSTE (clicca qui)

IL MIO IMPEGNO. Ho accettato di candidarmi al Consiglio comunale di Foggia per due motivi: il primo è che questa città, negli ultimi cinque anni, ha avuto una involuzione spaventosa; il secondo è perché credo che la città capoluogo abbia tutte le possibilità per rialzarsi, ancora una volta. La dote che porto al servizio della città e fatta di esperienza, conoscenza della macchina amministrativa, determinazione a lavorare ogni giorno, per i prossimi cinque anni, allo sviluppo delle potenzialità di questa terra. 

CON FRANCESCA PER I GIOVANI. Il 26 maggio, gli elettori avranno la possibilità di esprimere una doppia preferenza: una per un candidato consigliere di sesso maschile; l'altra per una donna candidata al Consiglio comunale. Per la lista "La Città dei Diritti", che sostiene la candidatura a sindaco di Pippo Cavaliere, potrete scrivere Pino Lonigro e, allo stesso tempo, dare la vostra preferenza anche a Francesca La Manna. Questa sfida la stiamo affrontando insieme. Francesca ha 26 anni, si è laureata in Economia col massimo dei voti, è una giovane donna in gamba, con tante idee per il futuro della sua città. 

LINK PAGINA FRANCESCA (clicca qui). Io ci credo. Credo in lei, nei nostri giovani. Penso che il mio ruolo, come uomo d'esperienza da tanti anni impegnato nella politica, sia quello di favorire un ricambio generazionale, di accompagnare questo ricambio lavorando al servizio di chi, come Francesca, rappresenta il futuro già in cammino di questa nostra città.

DI COSA MI SONO OCCUPATO. Ho presentato diverse proposte di legge approvate dal Consiglio regionale: Sviluppo dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili; Tutela dell'ambiente contro le emissioni industriali inquinanti; Promozione del libro, della lettura e delle piccole e medie imprese editoriali della Puglia; sostegno dei Gruppi di Acquisto Solidale per la promozione dei prodotti agricoli da filiera corta; contrasto alla diffusione del Gioco d'azzardo patologico. Tra le cose di cui vado più fiero ci sono la proposta (e la relativa approvazione da parte del Consiglio regionale della Puglia) della Legge regionale 15 maggio 2006 n.10 per la Istituzione del Parco Naturale Regionale Bosco Incoronata, modifica della perimetrazione dei confini dell'Ente Parco e la proposta di legge Disposizioni per favorire l'accesso dei giovani all'agricoltura e contrastare l'abbandono e il consumo dei suoli agricoli.

leggi IL NUOVO MERCATO ORTOFRUTTICOLO (clicca qui)

COLTIVIAMO IL FUTURO. Sia al Comune che in Provincia e in Regione, sono molte le questioni di cui mi sono occupato, facendomene promotore attivo. Oggi il mio impegno è rivolto all'immediato futuro e ai prossimi cinque anni di amministrazione comunale. Lo stato in cui versa la città è sotto gli occhi di tutti. Manca la cura della città. I trasporti, il ciclo dei rifiuti, i servizi ai cittadini, la riqualificazione delle periferie, la sicurezza, il sostegno al commercio e lo sviluppo concreto, programmato e quotidiano delle potenzialità di Foggia sono gli obiettivi prioritari. Questo si può fare partendo da un cambiamento: l'elezione a sindaco di Pippo Cavaliere.

"LONIGRO VAI A ZAPPARE" - Eccomi, con orgoglio


E' stata una bella campagna elettorale. In moltissimi mi state sostenendo e incoraggiando. Un calore e un affetto che ho trovato ovunque, in ogni casa, in tutti i posti in cui sono stato. Anche sui social. A fronte dei tanti messaggi di sostegno e incoraggiamento, ce n'è stato anche qualcuno di segno contrario. C'è stato chi sarcasticamente mi ha rivolto un invito: "Lonigro vai a zappare". Confesso che, quando ho letto quel messaggio, ho sorriso. Delle mie origini e della mia appartenenza alla cultura contadina ho sempre fatto un vanto. Ne sono orgoglioso e continuerò ad andarne fiero. L'agricoltura è sempre stata parte importante della mia vita. Sono dipendente regionale presso l'Ispettorato Provinciale dell'Agricoltura di Foggia. Con la terra, e a stretto contatto con essa, ci sono nato. Questo legame profondo mi ha insegnato tante cose. Oggi, dopo tanti anni in cui non ho avuto alcun ruolo politico né in Regione che al Comune, mi candido come consigliere comunale nella lista La Città dei Diritti, a sostegno della candidatura a sindaco di Pippo Cavaliere.

Il mio primo impegno, se sarò eletto nel prossimo consiglio comunale di Foggia, è questo: ogni mese devolverò il mio intero compenso da consigliere comunale alle associazioni di volontariato foggiane (questo il mio impegno pubblico, clicca qui)
Landella ha avuto 5 anni per dimostrare di cosa fosse capace. Le condizioni della città, purtroppo, dimostrano che al sindaco uscente le cose che riescono meglio sono le passerelle in mezzo a spettacolini e palloncini. 


venerdì 17 maggio 2019

"LONIGRO VAI A LAVORARE". Andiamoci insieme :-)


UN PATTO PER IL LAVORO. Il primo compito del nuovo sindaco e del rinnovato Consiglio comunale di Foggia sarà quello di elaborare e concordare proprio un Patto per il Lavoro con imprese, start up innovative, sindacati, organizzazioni di categoria e agenzie per l’occupazione. Un patto fatto di azioni, oltre che di intenti condivisi.
Si può e si deve ricominciare dal cuore della città e dalle periferie

IL COMMERCIO. Occorre trovare, tutti insieme, dei meccanismi efficaci che agevolino l’apertura di nuove attività commerciali e imprenditoriali. Le serrande abbassate, sempre più numerose in più punti della città, sono un grave danno non solo economico, ma anche dal punto di vista sociale e della sicurezza: più attività e maggiore presidio del territorio significano non solo reddito e lavoro per le famiglie, ma anche un migliore livello dei servizi ai cittadini e un “controllo spontaneo” del territorio. Occorre individuare - in collaborazione con Forze dell’Ordine, Magistratura e associazioni di categoria – il modo migliore per proteggere commercianti e imprese dal racket delle estorsioni. Il pizzo, le “spaccate”, le rapine e le bombe a fini estorsivi sono una piaga che va contrastata anche attraverso l’informazione, l’attenzione continua su questo problema, misure che possano fornire un aiuto materiale e morale a chi ne è vittima ma non vuole e non può rassegnarsi a questo stato di cose. Il quinquennio che ci lasciamo alle spalle, da questo punto di vista, è stato fra i più bui e tristi della storia di Foggia.

L'ASI E L'AGROALIMENTARE. L’ampliamento della zona Asi (iter bloccato da Landella), il rifacimento dei mercati generali, la cura della città con la nuova programmazione di infrastrutture e servizi: con il CIS, il Contratto Istituzionale di Sviluppo per la Capitanata, e i fondi già disponibili nel Patto per la Puglia, Foggia ha l'occasione di porsi concretamente al centro dello sviluppo dell'intera provincia. Fra i progetti, c'è anche la creazione di un grande distretto agroindustriale. Fondamentale è la progettazione della piattaforma logistica intermodale dell'ASI, per la quale sono stati stanziati 40 milioni di euro. Il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale che saranno eletti il 26 maggio avranno il compito di rilanciare la programmazione dello sviluppo dopo i cinque anni di completo immobilismo dell'Amministrazione Landella. 

L'ARTIGIANATO E I SERVIZI vanno rilanciati. Cliccando su questo link, le mie proposte per rilanciare IL VILLAGGIO ARTIGIANI (clicca qui)

Un vettore praticamente inutilizzato per la nascita di nuove professionalità e nuovi posti di lavoro è il TURISMO, il complesso di iniziative, programmazione, promozione, servizi e strutture per accogliere i visitatori e valorizzare il patrimonio storico, culturale e ambientale della città di Foggia. Alla città capoluogo non mancano né gli attrattori turistici né, a giudicare dai dati su arrivi e presenze, una base di partenza sulla quale lavorare per incrementare i flussi: nel 2016 (dati Regione Puglia) Foggia ha totalizzato 62.036 arrivi di visitatori e 126.376 pernottamenti. E’ chiaro che la Città delle Tre Fiammelle non è il Gargano. Il capoluogo può attrarre un turismo diverso da quello delle classiche mete turistiche. Gli Ipogei Urbani, la Cattedrale e l’itinerario delle chiese, il Museo Civico, il Teatro e il Conservatorio dedicati a Umberto Giordano, la Villa Comunale e Piazza Cavour sono solo alcune delle bellezze e peculiarità da cui partire per proporre itinerari che facciano scoprire anche le borgate storiche (Borgo Incoronata con il suo Parco Regionale e il grande Santuario), la campagna foggiana, i siti archeologici e i borghi più vicini. Un potenziale praticamente inutilizzato è quello dato dall’integrazione fra turismo, fattorie didattiche e aziende agroalimentari: cantine, caseifici, frantoi storici, maneggi e allevamenti sono presenti in tutto il territorio, caratterizzandosi in moltissimi casi come assolute eccellenze.


Cosa ne pensi Pippo?



Ci sono circa 30mila over 65enni e pensionati a Foggia. Sono nonne e nonni che, fino a qualche tempo fa, hanno lavorato come operai, braccianti, medici, insegnanti, imprenditori, infermieri. Hanno ancora tantissimo da dare. Hanno esperienza, competenze, energie, voglia di migliorare il mondo per i loro nipoti. Davanti alle scuole, ogni mattina, ci sono i nonni vigili. Il loro è un impegno utile e ammirevole. Quello che da tutti è indicato come un punto di debolezza, vale a dire l’invecchiamento della popolazione delle nostre città, può essere trasformato in un punto di forza. Attraverso associazioni come l’Auser, i sindacati dei pensionati e le altre realtà associative, Foggia deve provare a rimettere in circolo l’energia, la voglia di vivere, l’esperienza e le competenze di quelle persone. Occorrono spazi di aggregazione ed elaborazione di iniziative nei quartieri, soprattutto quelli periferici. La solitudine è la peggiore delle malattie. La migliore delle cure, invece, è avere la possibilità di stare gioiosamente assieme agli altri e avere l’entusiasmo di essere e sentirsi ancora utili, avendo un ruolo importante. Non è semplice né immediato, ma per Foggia possiamo puntare a un progetto che, accanto ai nonni vigili, abbia anche i nonni-lettori che accompagnano i bambini in biblioteca e leggono loro i libri; le nonne e i nonni-ciceroni che guidano i ragazzi alla scoperta della storia e delle tradizioni della città; i nonni-bricolage che insegnano ai più piccoli l’arte della manualità nel realizzare piccoli progetti e manufatti; le nonne e i nonni-giardinieri, capaci di interagire coi bambini nella cura di piccoli orti sociali o di spazi verdi. Serve un cambiamento forte, in questa città. Serve rianimarla, rivitalizzarla, credere nella possibilità di renderla bella e vivibile com’è sempre stata ai nostri occhi, ma come purtroppo non è quando osservi i quartieri spenti, privi di spazi di interazione e aggregazione, senza luoghi in cui liberare il tempo per la musica, il gioco, lo stare insieme. Il 15 maggio, a Roma, è stato presentato ai Comuni il Programma triennale per l’innovazione sociale. Entro il 15 giugno, un mese dopo la presentazione, potranno essere inviate le proposte progettuali. Il mio appello, caro Pippo Cavaliere, è quello di metterci subito al lavoro fin d’ora affinché - dopo il 26 maggio – il primo atto del rinnovato Consiglio comunale sia proprio quello di elaborare e presentare una proposta nell’ambito di questo importante avviso di selezione. Una delle possibili idee su cui impostare la proposta progettuale, secondo il mio parere, deve essere proprio incentrata sul ruolo degli anziani nella rinascita della città. Cosa ne pensi Pippo Cavaliere?

giovedì 16 maggio 2019

Ex Sfir, che fine ha fatto la riqualificazione?


FOGGIA – Il progetto permetterà di riqualificare un’area industriale dismessa”. E’ scritto proprio così sul sito internet della Centrale Biomasse Enterra di Località Scalo Rignano Garganico, ubicata nel territorio di Foggia, sulla strada provinciale 22. C’è scritto, ma la riqualificazione dell’area industriale dismessa, quella dove sorgeva il vecchio zuccherificio Sfir, non è mai stata completata: è compito del Comune di Foggia vigilare sul completamento della riqualificazione, ma basta osservare l’area e riguardarsi il progetto per capire che le cose sono andate diversamente. La questione è quella inerente l’area della Centrale Biomasse Enterra. Il sindaco Landella e il Comune di Foggia, non vigilando sulla piena realizzazione del progetto iniziale, hanno permesso che l’area attorno alla Centrale restasse una zona degradata. Del resto, basta vedere le condizioni dei caseggiati posti a ridosso della struttura Enterra. Sarebbe interessante se il sindaco Landella spiegasse i motivi dell’omesso controllo sul progetto di riqualificazione.
PUNTO PRIMO: IL LAVORO. Questa città merita di più. L’area della Centrale è una zona che, come tutte quelle attorno a Foggia, esprime un potenziale enorme soprattutto per quanto concerne l’agroalimentare, il turismo, un nuovo e possibile modello anche per le giovani coppie che vogliano vivere non lontano dal centro urbano e a diretto contatto con la natura, trovando abitazioni a costi minori. Questo significa economia, innovazione sociale, lavoro nei settori dell’agricoltura e del turismo rurale che si sta sviluppando in tante parti della Puglia facendo leva su agriturismi, maneggi, camminamenti, fattorie didattiche. Un modello che può essere realizzato su misura per Foggia, sconfiggendo la sciatteria di un’amministrazione comunale che ha impiegato tutte le risorse disponibili su eventi molto discutibili dal punto di vista di un vero ritorno positivo e duraturo per la città.
LA CURA DELLA CITTA’. Le buche nelle strade, che in alcuni casi sono vere e proprie voragini, non sono l’unico problema di Foggia: è la sciatteria amministrativa la causa principale di uno stato di cose che ci vede al penultimo posto in Italia per qualità della vita. Manca il lavoro, politiche attive capaci di incidere positivamente sul disagio occupazionale, sociale e culturale di Foggia. Non c’è cura né della città né dei suoi cittadini, a partire dal monitoraggio della qualità dell’aria che respiriamo, spesso avvelenata da roghi in cui vanno in fiamme tonnellate di rifiuti. Non funziona la differenziata, l’immondizia spesso occupa i marciapiedi sui quali già è difficile camminare per quanto sono dissestati. E’ su questo che Landella dovrebbe rispondere. Ecco perché fugge dai confronti pubblici.

martedì 14 maggio 2019

Martucci-Diaz, Foggia



FOGGIA – Aree destinate a verde pubblico abbandonate e trasformate in discarica, strade dissestate che diventano grandi pozzanghere con la pioggia, l’assenza pressoché totale di spazi verdi attrezzati per i bambini, nessun vero parco pubblico, un traffico congestionato e pericoloso soprattutto negli orari di uscita dalle scuole. “La situazione del Rione Martucci è quella che abbiamo documentato in questo dossier fotografico realizzato oggi, martedì 14 maggio 2019Sono nato e vivo in questo quartiere, ne conosco ogni angolo e la storia. Fui io a interessarmi dell’installazione dei dossi artificiali che ora sono completamente saltati. Mi interessai direttamente anche del PIRP, il Programma Integrato di Riqualificazione delle Periferie che destinava al Martucci-Diaz circa 4 milioni di euro: bisogna chiedere a Landella perché né quel piano né altri progetti siano mai stati portati a termine o ideati ex novo per migliorare i quartieri di cui stiamo parlando. Venite a farvi una passeggiata da queste parti: i marciapiedi praticamente non esistono, invasi come sono da erbacce e vegetazione senza manutenzione; la sera è ancora peggio, perché la pubblica illuminazione è insufficiente. Foggia ha avuto i finanziamenti per ben due reti pubbliche di videosorveglianza, ma il Rione Martucci, così come il Villaggio Artigiani, il Rione Diaz e altri quartieri decentrati sono stati sempre esclusi, nemmeno considerati per ciò che attiene alla sicurezza. Il progetto di riqualificazione che avviammo, e che Landella non ha mai portato a termine, prevedeva la creazione di un vero parco giochi, la riqualificazione completa di Via Raffaele Petrilli, un vero e proprio ‘budello’ di cemento e degrado con fabbricati fatiscenti. La situazione è perfino peggiore nel Rione Diaz: qui un parco giochi c’è, fu realizzato dall’Amministrazione Ciliberti, ma le attrezzature ludiche per i bambini sono rotte, arrugginite, con altalene senza seggiolini. Anche al Rione Diaz, marciapiedi e strade sono dissestati, senza manutenzione, in alcuni casi con tratti impercorribili. Per non parlare dei cassonetti per l’immondizia, la maggior parte dei quali in stato di evidente degrado, che non sono mai stati sostituiti. In questi giorni, le cassette postali dei condominii di tutta la città sono state riempite da ‘Foggia Informa’, una pubblicazione di 30 pagine in cui Landella racconta i suoi cinque anni di attività amministrativa. Cinque anni, 30 pagine, più di 1800 giorni di amministrazione e niente, nemmeno una parola su come sono ridotti i nostri quartieri periferici. Neanche una parola sul Rione Martucci, il CEP, il Rione Diaz, la zona del Salice, Candelaro, via Lucera, le baracche in lamiera e cemento vicino al Palazzo di Giustizia e quelle poste nel cuore di Foggia. Cosa è stato fatto per via San Severo e per quei quartieri negli ultimi cinque anni? Nulla è stato fatto anche per le periferie più lontane dal nucleo della città, vale a dire le borgate: Tavernola è al buio, con strade pericolosissime; Segezia, Arpinova e Cervaro sono state completamente abbandonate. Le potenzialità di Borgo Incoronata restano inespresse, dimenticate. Landella può inventarsi di tutto, ma la situazione purtroppo è quella che vediamo. Mancano luoghi pubblici, strutture dove gli anziani possano ritrovarsi, dove i giovani possano organizzare corsi, iniziative, concerti. Non ci sono strutture sportive. Al Rione Diaz il passaggio a livello strozza il quartiere, crea code, disagi, scie di smog. Cosa è stato fatto per il CEP? A Candelaro, in via Lucera, al Salice, ma anche nella zona 167 nulla è stato fatto. E infatti nulla c'è scritto in quelle 30 pagine di propaganda.












lunedì 13 maggio 2019

Se sarò eletto, il mio compenso da consigliere sarà devoluto alle associazioni di volontariato



FOGGIA – Se sarò eletto consigliere comunale, devolverò ogni mese l’intero ammontare dei miei gettoni di presenza alle associazioni di volontariato della città. Ogni mese, sarò io stesso a consegnare il compenso maturato da consigliere comunale nelle mani del presidente o legale rappresentante delle associazioni che, di volta in volta, si candideranno a ricevere la cifra. Io vivo del mio lavoro, da sempre. La mia non è una trovata pubblicitaria, ho tante persone che mi conoscono e mi apprezzano, sanno qual è il mio impegno e la passione che mi ha sempre motivato a fare politica. Io spero che, sul mio esempio, tanti altri consiglieri comunali facciano lo stesso e si impegnino pubblicamente a devolvere i loro gettoni di presenza. Ogni mese, in questo modo, oltre al contributo da me consegnato, l’associazione di volontariato avrà spazio e attenzione per illustrare alla città, attraverso una conferenza stampa, le attività che svolge in favore della collettività”.
Nonostante Landella, ci sono anche cose che funzionano a Foggia, una di queste è il volontariato. Per quanto hanno fatto negli ultimi cinque anni e ancora prima, bisogna ringraziare una per una le volontarie e uno per uno i volontari che ogni giorno donano qualcosa di loro stessi alla Comunità: il tempo, la cura, un sorriso, un sostegno morale e materiale a chi è in difficoltà. Per far rinascere Foggia, dobbiamo ascoltare anche loro, il popolo del volontariato, fatto di donne e di uomini, di giovani e anziani. Di persone che non ne hanno di più, ma di più ce ne mettono: in impegno, fiducia, solidarietà concreta, amore. Ho avuto modo di conoscere personalmente molte di quelle persone, e di apprezzarne l'impegno. E' accaduto quando mio padre era ospite della Fondazione Palena. A loro va il mio grazie di cuore per aver accompagnato un tratto di un percorso, alleviando il dolore, portando conforto. Il Centro di Servizio al Volontariato di Foggia ha censito 156 associazioni di volontariato, 113 associazioni di promozione sociale, 12 fondazioni, 80 cooperative sociali, 28 onlus e altre 68 associazioni che si occupano di cultura, sport, arte, teatro, integrazione e disabilità. Dobbiamo supportare il lavoro delle associazioni, sentire di cosa hanno bisogno per continuare al meglio il loro impegno, assicurarci che abbiano una sede nella quale ritrovarsi, programmare e operare, fargli sentire l’apprezzamento e il sostegno delle istituzioni, incoraggiare loro a continuare. Un esempio da seguire è quello del Comune di Bologna e di tante altre istituzioni cittadine che hanno adottato il ‘Patto di collaborazione tra cittadini e amministrazione’. Si tratta di un vero e proprio regolamento che istituisce una rete, fornisce strumenti, facilita il lavoro delle associazioni e, soprattutto, fa in modo che gruppi di cittadini possano agire nei loro quartieri, nei parchi, nelle città per sviluppare azioni inedite di welfare e per la cura dei beni comuni”. Ecco come il progetto è spiegato da “Secondo Welfare”: “Il Regolamento prevede la possibilità, da parte dei cittadini o organizzazioni della società civile di proporre un intervento (gli esempi vanno da interventi di cura di spazi pubblici esistenti come gestire un giardino di quartiere in modo condiviso, alla riqualificazione di un’area urbana, al riuso di un edificio, a servizi di solidarietà sociale) che si realizza con il contemporaneo impegno dei cittadini proponenti e del Comune. Quest’ultimo assicura sempre un proprio supporto: mettendo a disposizione i propri mezzi di comunicazione diffusa, il lavoro di dipendenti comunali e le attrezzature per i diversi settori di intervento pubblico locale, le proprie reti con altri soggetti”.

leggi anche "PINO LONIGRO VAI A LAVORARE" (clicca qui)