Ci
sono circa 30mila over 65enni e pensionati a Foggia. Sono nonne e nonni che, fino a
qualche tempo fa, hanno lavorato come operai, braccianti, medici, insegnanti,
imprenditori, infermieri. Hanno ancora tantissimo da
dare. Hanno esperienza, competenze, energie, voglia di migliorare il mondo per
i loro nipoti. Davanti alle scuole, ogni mattina, ci sono i nonni vigili. Il
loro è un impegno utile e ammirevole. Quello che da tutti è indicato come un
punto di debolezza, vale a dire l’invecchiamento della popolazione delle nostre
città, può essere trasformato in un punto di forza. Attraverso associazioni
come l’Auser, i sindacati dei pensionati e le altre realtà associative, Foggia
deve provare a rimettere in circolo l’energia, la voglia di vivere,
l’esperienza e le competenze di quelle persone. Occorrono spazi di aggregazione
ed elaborazione di iniziative nei quartieri, soprattutto quelli periferici. La
solitudine è la peggiore delle malattie. La migliore delle cure, invece, è
avere la possibilità di stare gioiosamente assieme agli altri e avere
l’entusiasmo di essere e sentirsi ancora utili, avendo un ruolo importante. Non
è semplice né immediato, ma per Foggia possiamo puntare a un progetto che,
accanto ai nonni vigili, abbia anche i nonni-lettori che accompagnano i bambini
in biblioteca e leggono loro i libri; le nonne e i nonni-ciceroni che guidano i
ragazzi alla scoperta della storia e delle tradizioni della città; i
nonni-bricolage che insegnano ai più piccoli l’arte della manualità nel realizzare
piccoli progetti e manufatti; le nonne e i nonni-giardinieri, capaci di interagire
coi bambini nella cura di piccoli orti sociali o di spazi verdi. Serve un
cambiamento forte, in questa città. Serve rianimarla, rivitalizzarla, credere
nella possibilità di renderla bella e vivibile com’è sempre stata ai nostri
occhi, ma come purtroppo non è quando osservi i quartieri spenti, privi di
spazi di interazione e aggregazione, senza luoghi in cui liberare il tempo per
la musica, il gioco, lo stare insieme. Il 15 maggio, a Roma, è stato presentato
ai Comuni il Programma triennale per l’innovazione sociale. Entro il 15 giugno,
un mese dopo la presentazione, potranno essere inviate le proposte progettuali.
Il mio appello, caro Pippo Cavaliere, è quello di metterci subito al lavoro fin
d’ora affinché - dopo il 26 maggio – il primo atto del rinnovato Consiglio
comunale sia proprio quello di elaborare e presentare una proposta nell’ambito
di questo importante avviso di selezione. Una delle possibili idee su cui impostare
la proposta progettuale, secondo il mio parere, deve essere proprio incentrata
sul ruolo degli anziani nella rinascita della città. Cosa ne pensi Pippo
Cavaliere?
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