FOGGIA – “Il progetto permetterà di riqualificare un’area industriale dismessa”. E’ scritto proprio così sul sito internet della Centrale Biomasse Enterra di Località Scalo Rignano Garganico, ubicata nel territorio di Foggia, sulla strada provinciale 22. C’è scritto, ma la riqualificazione dell’area industriale dismessa, quella dove sorgeva il vecchio zuccherificio Sfir, non è mai stata completata: è compito del Comune di Foggia vigilare sul completamento della riqualificazione, ma basta osservare l’area e riguardarsi il progetto per capire che le cose sono andate diversamente. La questione è quella inerente l’area della Centrale Biomasse Enterra. Il sindaco Landella e il Comune di Foggia, non vigilando sulla piena realizzazione del progetto iniziale, hanno permesso che l’area attorno alla Centrale restasse una zona degradata. Del resto, basta vedere le condizioni dei caseggiati posti a ridosso della struttura Enterra. Sarebbe interessante se il sindaco Landella spiegasse i motivi dell’omesso controllo sul progetto di riqualificazione.
PUNTO PRIMO: IL LAVORO. Questa città merita di più. L’area della Centrale è una zona che,
come tutte quelle attorno a Foggia, esprime un potenziale enorme soprattutto
per quanto concerne l’agroalimentare, il turismo, un nuovo e possibile modello
anche per le giovani coppie che vogliano vivere non lontano dal centro urbano e
a diretto contatto con la natura, trovando abitazioni a costi minori. Questo
significa economia, innovazione sociale, lavoro nei settori dell’agricoltura e
del turismo rurale che si sta sviluppando in tante parti della Puglia facendo
leva su agriturismi, maneggi, camminamenti, fattorie didattiche. Un modello che
può essere realizzato su misura per Foggia, sconfiggendo la sciatteria di
un’amministrazione comunale che ha impiegato tutte le risorse disponibili su
eventi molto discutibili dal punto di vista di un vero ritorno positivo e
duraturo per la città.
LA CURA
DELLA CITTA’. Le buche nelle strade, che
in alcuni casi sono vere e proprie voragini, non sono l’unico problema di
Foggia: è la sciatteria amministrativa la causa principale di uno stato di cose
che ci vede al penultimo posto in Italia per qualità della vita. Manca il
lavoro, politiche attive capaci di incidere positivamente sul disagio
occupazionale, sociale e culturale di Foggia. Non c’è cura né della città né
dei suoi cittadini, a partire dal monitoraggio della qualità dell’aria che
respiriamo, spesso avvelenata da roghi in cui vanno in fiamme tonnellate di
rifiuti. Non funziona la differenziata, l’immondizia spesso occupa i
marciapiedi sui quali già è difficile camminare per quanto sono dissestati. E’
su questo che Landella dovrebbe rispondere. Ecco perché fugge dai confronti
pubblici.
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