giovedì 16 maggio 2019

Ex Sfir, che fine ha fatto la riqualificazione?


FOGGIA – Il progetto permetterà di riqualificare un’area industriale dismessa”. E’ scritto proprio così sul sito internet della Centrale Biomasse Enterra di Località Scalo Rignano Garganico, ubicata nel territorio di Foggia, sulla strada provinciale 22. C’è scritto, ma la riqualificazione dell’area industriale dismessa, quella dove sorgeva il vecchio zuccherificio Sfir, non è mai stata completata: è compito del Comune di Foggia vigilare sul completamento della riqualificazione, ma basta osservare l’area e riguardarsi il progetto per capire che le cose sono andate diversamente. La questione è quella inerente l’area della Centrale Biomasse Enterra. Il sindaco Landella e il Comune di Foggia, non vigilando sulla piena realizzazione del progetto iniziale, hanno permesso che l’area attorno alla Centrale restasse una zona degradata. Del resto, basta vedere le condizioni dei caseggiati posti a ridosso della struttura Enterra. Sarebbe interessante se il sindaco Landella spiegasse i motivi dell’omesso controllo sul progetto di riqualificazione.
PUNTO PRIMO: IL LAVORO. Questa città merita di più. L’area della Centrale è una zona che, come tutte quelle attorno a Foggia, esprime un potenziale enorme soprattutto per quanto concerne l’agroalimentare, il turismo, un nuovo e possibile modello anche per le giovani coppie che vogliano vivere non lontano dal centro urbano e a diretto contatto con la natura, trovando abitazioni a costi minori. Questo significa economia, innovazione sociale, lavoro nei settori dell’agricoltura e del turismo rurale che si sta sviluppando in tante parti della Puglia facendo leva su agriturismi, maneggi, camminamenti, fattorie didattiche. Un modello che può essere realizzato su misura per Foggia, sconfiggendo la sciatteria di un’amministrazione comunale che ha impiegato tutte le risorse disponibili su eventi molto discutibili dal punto di vista di un vero ritorno positivo e duraturo per la città.
LA CURA DELLA CITTA’. Le buche nelle strade, che in alcuni casi sono vere e proprie voragini, non sono l’unico problema di Foggia: è la sciatteria amministrativa la causa principale di uno stato di cose che ci vede al penultimo posto in Italia per qualità della vita. Manca il lavoro, politiche attive capaci di incidere positivamente sul disagio occupazionale, sociale e culturale di Foggia. Non c’è cura né della città né dei suoi cittadini, a partire dal monitoraggio della qualità dell’aria che respiriamo, spesso avvelenata da roghi in cui vanno in fiamme tonnellate di rifiuti. Non funziona la differenziata, l’immondizia spesso occupa i marciapiedi sui quali già è difficile camminare per quanto sono dissestati. E’ su questo che Landella dovrebbe rispondere. Ecco perché fugge dai confronti pubblici.

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